saec. IV-V
Mallius Theodorus, il nome a cui la tradizione manoscritta attribuisce unanimemente il trattato De Metris è solitamente identificato dalla critica con Flavio Mallio Teodoro, importante uomo politico di fine IV secolo, tra gli esponenti più in vista del partito cristiano milanese.
Seppur di umili origini, Mallio Teodoro dovette comunque ricevere una buona formazione retorica, in virtù della quale poté dapprima esercitare l’avvocatura e poi, successivamente, intraprendere una brillante carriera politica sotto Teodosio. Ritiratosi a vita privata in seguito alla morte violenta di Graziano, si riaffacciò alla scena politica solo un decennio dopo, con l’ascesa di Stilicone, riprendendo così l’interrotto cursus honorum che questa volta riuscì a percorrere fino al consolato (399), un evento celebrato da Claudiano in un panegirico (carm. 16-17) che costituisce la fonte principale per la ricostruzione della biografia del personaggio. Altre informazioni sono reperibili negli scritti di Agostino, che a Mallio Teodoro dedica il De beata vita e lo annovera tra quanti gli furono modello e guida negli anni della formazione. Fu infatti un intellettuale di un certo rilievo, interessato soprattutto alla filosofia neoplatonica, come ricorda Claudiano (carm. 17, 93-94, 149), ma non ci è pervenuto nessuno dei suoi scritti all’infuori del supposto De metris, testo che non fornisce alcuna informazione circa il suo autore se non il nome del dedicatario, il figlio Theodorus. Politicamente moderato e tollerante in materia religiosa, Mallio Teodoro fu in buoni rapporti anche con l’ambiente senatorio romano, come mostra il carteggio con Simmaco (epist. V, 4-14 e 16), da cui emerge un’amicizia non esente, tuttavia, da tensioni e rivalità. [A. Borgna]