saec. III
Gargilio Marziale visse nel III secolo d.C. Secondo un'ipotesi condivisa dalla maggior parte degli studiosi, questo scrittore è da identificare con l'omonimo comandante menzionato in un'epigrafe funeraria del 260, il che implicherebbe la sua morte ad Auzia, nella Mauretania Cesariense. Nella Vita di Alessandro Severo (37, 9) della Historia Augusta è menzionato un certo Gargilio come autore di una biografia di questo imperatore; l'origine africana di Settimio Severo e l'attività del nostro scrittore, verosimilmente legata all'Africa romana (di cui potrebbe anche essere originario), rendono molto plausibile l'identificazione del biografo con il nostro scrittore.
Gargilio Marziale scrisse un trattato agronomico De hortis (menzionato da Servio e da Palladio), di cui sembrerebbe essersi conservata soltanto la prima parte. Collegate al suo nome sono anche le Curae boum ex corpore Gargili Martialis, una compilazione frammentaria di excerpta di argomento veterinario, ritenute una rielaborazione (IV-VI secolo) di un'opera veterinaria non necessariamente scritta da Gargilio Marziale, nonostante l'indicazione incipitaria. Numerosi indizi sostengono anche l'ipotesi che Gargilio Marziale sia stato l'artefice della traduzione latina dal greco della Materia medica di Dioscoride (utilizzata come fonte nel più tardo ricettario De herbis femininis e in molti altri trattati di fito-terapia dell'epoca). Le Medicinae ex holeribus et pomis, citate da Cassiodoro (Inst. I, 28, 6) come testo autorevole, sono un trattato sulle proprietà terapeutiche di diverse erbe ed ortaggi. Per contro altri due opuscoli, noti come De oleribus Marcialis e De pomis Martialis, ritenuti opera di Gargilio Marziale da Angelo Mai e da altri che accettarono l'ipotesi del Mai, in realtà non sono altro che sezioni dei Dynamidia pseudo-ippocratici, nei quali Gargilio Marziale è utilizzato come fonte principale. [D. Paniagua]