saec. IV-V
L'autore del grande Commento tardoantico a Virgilio è molto probabilmente da identificare con quel Servius, raffinato e autorevole interprete virgiliano, che compare tra i personaggi dei Saturnaliorum Convivia di Macrobio. Incerto è il nome: Servius Maurus Honoratus o Maurus Servius Honoratus, o più semplicemente Servius (è anche attestato Sergius). Ignota rimane la sua origine e incerta la sua cronologia, così come rimangono deboli i tentativi di fissarla basandosi sull'opera di Macrobio (una buona sintesi delle diverse posizioni in Brugnoli 1988). Abbastanza convincente il ragionamento di Murgia 2003, secondo il quale il Commento a Virgilio sarebbe stato composto da Servio nella prima decade del V sec., prima del sacco di Roma dell'anno 410. Egli esercitò sicuramente la professione di grammaticus e fu probabilmente magister urbis, come attesta lo scolio di Ps. Acrone a Hor. sat. 1.9.76. Oltre al Commento virgiliano, è da attribuire a Servio anche il Commentarius in artem Donati (GLK 4.403-448). Sembra da escludere invece la paternità serviana di altri trattatelli di contenuto metrico e grammaticale, a lui attribuiti dalla tradizione manoscriita, con qualche dubbio per il Centimeter: le Explanationes in artem Donati, il De littera de syllaba de pedibus de accentibus de distinctione, il De centum metris o Centimeter, il De finalibus, il De metris Horatii, tutti pubblicati da Keil. Molto più tarde le Glossae Servii grammatici. [G. Ramires]