saec. IV
Nazario, autore del panegirico del 321, fu un retore piuttosto famoso ai suoi tempi, come ricorda Gerolamo, che, nel suo Chronicon (anno 324) lo chiama rhetor insignis. Un riferimento di Ausonio, Commemoratio professorum Burdigalensium 14, 9, ha fatto ipotizzare che egli avesse occupato una cattedra a Bordeaux, ma gli studiosi sono divisi tra i favorevoli a questa posizione (Bajoni, Lassandro) e i dubbiosi (Nixon-Rodgers); la mancanza di informazioni più precise e l'associazione ausoniana con Azzio Patera, che, sempre secondo Gerolamo insegnò a Roma, hanno indotto altri a pensare che egli fosse originario di Roma o che avesse insegnato lì (Booth), ma nessuna di queste tesi può essere provata con sufficiente certezza. Da un riferimento in pan. 30, 2 veniamo a sapere anche di un'altra orazione - probabilmente un panegirico perduto - in cui si descriveva la fine di Massenzio a Ponte Milvio. Sempre Gerolamo, Chron. a. 336 ci informa che ebbe una figlia, Eunomia, che era cristiana e che esercitò la professione di retore; il fatto che sua figlia professasse il cristianesimo non implica che fosse cristiano anche lui; anzi, sembrano emergere dalle sue parole alcune simpatie pagane. [A. Balbo]