saec. IV
Su questo panegirista, nato all'inizio del IV secolo d.C. (si presenta, infatti, come un uomo di una certa età), traiamo notizie dalla stessa gratiarum actio pronunziata per ringraziare Giuliano del consolato concessogli e da Ammiano Marcellino, che lo nomina più volte in relazione ai fatti verificatisi nel 361 (Rerum gestarum libri 21, 10, 8; 21, 12, 25). Non vi è alcuna prova che fosse in qualche modo imparentato con il Mamertino panegirista del secolo precedente. Claudio Mamertino era di origine gallica o, per lo meno, aveva a lungo abitato in Gallia; anche la sua preferenza per la lingua latina, inusuale per un seguace di un imperatore che prediligeva il greco, conferma la sua provenienza occidentale (Nixon-Rodgers). Probabilmente fece carriera nell'amministrazione imperiale della Gallia, ma le prime notizie risalgono al 361, quando fu nominato da Giuliano comes sacrarum largitionum e prefetto del pretorio dell'Illirico. Seguì l'imperatore in Oriente quando questi si ribellò a Costanzo II e, dopo la morte di quest'ultimo, ottenne anche la prefettura dell'Africa e dell'Italia, divenendo console per il 362 insieme con il generale Flavio Nevitta e acquisendo in questo modo la dignità senatoriale. Dopo la morte di Giuliano, rimase in carica anche sotto Gioviano, Valentiniano I e Valente, ricevendo il compito di sovrintendere alla restituzione al fisco imperiale dei beni attribuiti da Giuliano ai templi pagani; accusato di malversazione nel 365, perse l'incarico (Amm. 27, 7, 1). Non possediamo ulteriori notizie su di lui né abbiamo informazioni sulla sua religione, anche se la sua difesa della filosofia e il suo rapporto con Giuliano fanno propendere per il suo paganesimo. Dotato di una buona cultura retorica, conosceva gli autori greci e dimostrava una predilezione particolare per Cicerone. [A. Balbo]