saec. IV-V
Ritenuto l’ultimo rappresentante della medicina dotta del mondo antico, Celio Aureliano, nato a Sicca Veneria nell’Africa proconsularis, fu attivo fra il IV secolo e la prima parte del V. Professò la medicina secondo i principi della scuola del Metodismo, che difese nei suoi scritti. Sulla base di criteri di tipo linguistico e stilistico, Aureliano è considerato contemporaneo – ma più giovane – di Teodoro Prisciano e Cassio Felice.
Della sua produzione scritta si sono conservate le Celeres passiones, in tre libri, sulle malattie acute, e le Tardae passiones, in cinque libri, sulle malattie croniche, due opere complementari con cui Aureliano forniva al lettore una traduzione completa del trattato greco di Sorano di Efeso, Περὶ ὀξέων καὶ χρονίων παϑῶν.
Inoltre si è conservata in un unico manoscritto un’altra opera intitolata Gynaecia, che risulta essere una raccolta disordinata di testi di Aureliano e di Mustione sulla gravidanza, sulle malattie ginecologiche e sulle malattie del neonato.
Infine, delle Medicinales responsiones, manuale propedeutico alla medicina scritto in almeno nove libri secondo la tecnica espositiva dell’erotapokrisis (struttura basata sulla formulazione di domande a cui si offre risposta), si sono conservati soltanto due frammenti indipendenti, conosciuti come De salutaribus praeceptis e De speciali significatione diaeticarum passionum. [D. Paniagua]